martedì 5 giugno 2018

La canzone di Orlando è stata composta circa nel XI secolo ed è la più famosa e antica tra le cosiddette canzoni di gesta della letteratura francese medievale. Il poema riprende un fatto storico: la spedizione militare effettuata da Carlo Magno contro gli arabi di Spagna nel 778 che si conclude con l'annientamento della retroguardia dell'esercito franco guidato da Rolando, o Orlando. Nel poema però responsabili del massacro di Roncisvalle sono i Saraceni stessi. Nel brano viene descritto lo sgomento provocato dall'eccidio, a cui segue la volontà di vendetta di Carlo Magno contro gli infedeli.

Non c'è nessuno cavaliere o barone,
che amaramente non piaga di dolore:
piangono i figli, i fratelli, i nipoti,
e i loro amici, e i fedeli signori;
e i più per terra svenuti s'abbandonano.
Il duca Namo si comporta da prode:
primo fra tutti dice all'imperatore:
"Laggiù guardate, due leghe innanzi a noi:
potete scorgere le strade polverose,
tanta è la gente saracina raccolta!
Via, cavalcate! Vendicate il dolore!"
"Dio!" disse Carlo "così lontani sono!
Acconsentite a me giustizia e onore!
 M’hanno strappato della mia Francia il fiore."
 Venir fa il re Geboino ed Ottone,
 e Teobaldo di Remi con Milone:
"Guardate il campo, guardate valli e monti,
lasciate i morti giacere come sono,
che non li tocchi né bestia né leone,
 e non li tocchi scudiero oppur garzone:
io vi comando che nessuno li tocchi,
finché Dio voglia farci fare ritorno".
Quelli rispondono, con dolcezza ed amore:
"Noi lo faremo, sì, giusto imperatore!"
E tengon mille cavalieri dei loro.
L’imperatore fa le trombe suonare,
poi col suo grande esercito cavalca.
Voltato il dorso hanno quelli di Spagna;
e tutti i Franchi dànno insieme la caccia.
 Quando il re vede il vespro declinare,
sull’erba verde smonta in mezzo ad un prato,
si stende per terra e incomincia a pregare
perché il Signore faccia il sole fermarsi,
 tardar la notte e il giorno prolungarsi.
Ed ecco un angelo che suol con lui parlare
questo comando rapido viene a dargli:
 "Carlo, cavalca; la luce non ti manca.
 Dio sa che il fiore hai perduto di Francia:
puoi vendicarti della razza malvagia".
L’imperatore allor monta a cavallo.

Alla scuola di Gesù

Risultati immagini per origeneOrigene ha scritto alcuni commenti ai vangeli, in questo commento descrive il rapporto tra Gesù e gli apostoli come quello tra il maestro e i suoi discepoli:
Si avvicinarono a lui i discepoli, vanno intese nel senso di scolari che pongono domande al maestro esaminando chi è il più grande nel regno dei cieli. Da questo punto di vista i discepoli sono da imitare.
dove due o tre sono radunati nel suo nome, Gesù è presente ed è pronto a illuminare i cuori di coloro che sinceramente voglio comprendere i quesiti.
non è fuori luogo neanche e porre una domanda analoga ai maestri: chi è il più grande nel regno dei cieli?

Risultati immagini per gesù con gli apostoli

domenica 3 giugno 2018

Come educare i figli

San Giovanni Crisostomo di Antochia, vescovo di Costantinopoli, ha lasciato delle indiazioni per l'educazione cristiana di figli e figlie da parte del padre e della madre.
Crisostomo dice ai padri di educare con grande impegno i figli nella disciplina e nella ammonizione del Signore. Considera la gioventù come un essere che ha bisogno di molti guardiani, maestri, pedagoghi, servi ed educatori. E' come un cavallo indomito, che bisogna che sin da prinicipio la si porti a contenersi nei giusti limiti, in seguito l'abitudine farà loro da legge.
Risultati immagini per san giovanni crisostomoSe l'anima del figlio è buon, gli averi non gli gioveranno a nulla, e l'anima è bene e rettamente formata, la povertà non gli nuocerà. Bisogna insegnare ai figli ad essere buoni.
Mentre le madri devono prendersi cura delle figlie, bisogna che badino al fatto che siano delle casalinghe, bisogna che insegnino a loro la pietà, la modestia, a disprezzare il denaro e a non amare la moda e le acconciature.

A cosa serve il liguaggio?

Ne il Maestro Agostino d'Ippona immagina, di cercare la verità in un dialogo serrato con il figlio Adeodato. Nel passo che apre l'opera si anticipa già la conclusione: il linguaggio non serve a trasmettere conoscenza, ma a richiamare alla mente ciò che è già depositato nella nostra anima.

AG.: "Secondo te, che cosa vogliamo ottenere parlando?"
AD.:" Per quel che ora mi viene in mente, insegnare o imparare."
AG.:"Sono d'accordo su uno dei due e mi appare evidente, perché è chiaro che parlando intendiamo insegnare;ma imparare, come?"
AD.:" E come credi, se non interrogando?"
Risultati immagini per agostino d'ippona e adeodatoAG: Ma anche in questo caso, vedo solo che intendiamo insegnare. Perché tu, ti domando, interroghi per un altro motivo, che non sia insegnare a colui che interroghi?"
AD.:"Dici il vero."
AG.:" Vedi dunque che con il linguaggio non desideriamo altro che insegnare."
AD.:"Non lo colgo chiaramente: se infatti parlare non è altro che proferire parole, mi sembra evidente che lo facciamo anche quando cantiamo. Ma poiché spesso cantiamo da soli e non è presente nessuno che impari, non penso che intendiamo insegnare qualcosa."
AG.:" Io invece credo che ci sia un modo di insegnare tramite il richiamo alla memoria, e certamente importante, che ti indicherà l'oggetto stesso di questo nostro discorso. Ma se tu non ritieni che si impari ricordando e che chi fa ricordare insegna, non mi oppongo a te: stabilisco fin d'ora due fini del parlare, o per insegnare, o per ricordare, ad altri o a noi stessi. Lo facciamo anche quando cantiamo; o non ti pare?"

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia

Gesù Cristo ricorre spesso alle parabole, utilizzate per rendere comprensibili concetti difficili. In questo brano Gesù paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a colui che costruisce la casa sulla roccia, quindi resiste alle avversità della vita e colui che ha costruito la casa sulla sabbia è l'uomo che si chiude al messaggio divino.

Risultati immagini per la casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia immagini"Chiunque viene a me, ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile. E' simile ad un uomo che fabbricò una casa, scavò, andò in profondità e pose le fondamenta sulla roccia. Essendo sopravvenuta un'inondazione, il fiume irruppe contro quella casa ma non poté scuoterla, perché era stata ben costruita. Chi invece ascolta e non mette in pratica è simile ad un uomo che edificò la sua casa sulla terra senza fondamento. Il fiume vi irruppe contro e subito crollò e grande fu la rovina di quella casa."

sabato 26 maggio 2018

L'Europa e la cultura araba

Il mondo mussulmano manifesta una grande vitalità culturale e si rivela più progredito culturalmente ed economicamente dell'Occidente latino.
Risultati immagini per immagini averroè
Averroè
I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Aristotele. Nel tardo medioevo torneranno in Occidente con i commenti di autori islamici come Avicenna e Averroè.
Scienziati islamici hanno compiuto pregressi in campi come alchimia, medicina, fisica e astronomia. Hanno contribuito anche in ambito matematico.
L'algebra deve il suo nome al titolo del libro di al-Khuvaritzmi.
Nella città di Baghdad e Bassora si sviluppa la letteratura araba che ha intenti pedagogici. La prima opera scritta in arabo, oltre al Corano, è il libro di Kalika e Dimma di Ibn al-Mukaffa.
Un'altra opera con origini indiane è Le Mille e una notte, che è una raccolta di novelle.
Anche la storia della regina Sherazade è di origine indiana, salva la propria vita raccontando una serie di novelle.
Queste opere testimoniano come non solo la cultura araba dialoghi con quella dei territori occupati, ma come essa funzioni come cerniera tra cultura occidentale e culture orientali.
Risultati immagini per immagini al-Khwarizmi
al-Khuvaritzmi

La scuola nell'Islam



L'educazione islamica si basa sia sul Corano che sulla Sunna, un testo che riporta le parole e le azioni di Maometto.
Il credente ha il dovere di istruirsi e di istruire e l'istruzione si articola in tre livelli:
  • Istruzione primaria: scuole elementari. In questa scuola si cura l'educazione dei maschi, all'inizio nelle moschee finché non vengono creati locali appositi. Questa istruzione è basata sulla memorizzazione del Corano, perciò è molto importante la mnemotecnica ed è anche fondamentale la conoscenza della lingua araba, in quanto il libro sacro è stato redatto in arabo. In queste scuole viene insegnata la grammatica, il calcolo e vengono insegnate ai bambini le tradizioni;
  • Istruzione secondaria: i ragazzi, dai quattordici anni, acquisiscono le abilità manuali e competenze specifiche per professioni future in ambito della letteratura, predicazione, medicina, geometria, commercio...;
  • Istruzione superiore: riservata ai maschi che appartengono ai ceti più alti. All'inizio viene impartita nelle moschee, poi nella madrasa (la prima venne fondata a Baghdad), un collegio. Le discipline fondamentali sono la teologia e la scienza coranica, ma anche la filologia, metrica, retorica e logica. E' importante conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. Agli studenti viene impartita anche la conoscenza del sufismo, una corrente ascetica.Gli studenti imparano anche l'architettura e la calligrafia. In futuro vengono anche insegnate la matematica e la filosofia e storia, politica, etica, musica, medicina, chimica e astronomia.Risultati immagini per immagini madrasa

La canzone di Orlando è stata composta circa nel XI secolo ed è la più famosa e antica tra le cosiddette canzoni di gesta della letteratura ...